La pressione migratoria non accenna ad attenuarsi e la ricerca di una sistemazione per le persone in fuga dalla guerra e dalle carestie resta una priorità per le autorità. A questa realtà non sfugge il Ticino, al quale la Confederazione, analogamente ad altri Cantoni, attribuisce un certo numero di richiedenti l’asilo a cui trovare un alloggio. Una situazione d’emergenza che costringe i servizi cantonali preposti a individuare soluzioni immediatamente praticabili.
Il 15 febbraio all’Hotel Vezia è stata trasferita una settantina di persone, in prevalenza famiglie. Questa possibilità è stata individuata dal Cantone al termine di una trattativa condotta con i proprietari della struttura alberghiera. L’accordo definitivo è stato raggiunto lunedì 13 febbraio e due giorni dopo l’edificio è stato occupato.
Il Municipio di Vezia ha specificato in una circolare di essere stato informato di questa situazione subito dopo il raggiungimento dell’accordo tra il Cantone e la proprietà. «Ci siamo quindi attivati, incontrando i responsabili dell’Ufficio dei richiedenti l’asilo per avere le rassicurazioni necessarie. Da questi incontri – rileva il Municipio – è emerso che la Croce Rossa si occuperà sia della presa a carico sociale e sanitaria sia della sicurezza della struttura. A partire dal 15 febbraio, è previsto l’arrivo graduale di un centinaio di persone con una decina di bambini che frequenteranno le nostre scuole». Il Municipio – che seguirà da vicino l’evolversi del progetto – si dice «fiducioso che la convivenza tra ospiti e popolazione residente possa svolgersi serenamente».