Mentre allenatori e monitori scaricano le carrozzelle elettriche dai furgoni, alla chetichella arrivano i giocatori. Tutti con un sorriso grande così stampato sul volto. L’ambiente nella palestra della Fondazione San Benedetto a Porza è meraviglioso: amicizia, empatia, impegno, divertimento. «È sempre così – ci dice Michela Maggio, madre di Mattia, uno degli atleti in campo – Questa squadra è un piccolo miracolo che fa bene a tutti: a noi genitori, che vediamo i figli felici, e a loro, che si sfogano in un’attività sportiva e allacciano nuovi preziosi contatti».
I Cyber Falcons sono una squadra che gioca a powerchair hockey ed è composta da giovani dai 9 ai 35 anni con problemi fisici, provenienti da tutto il Ticino. «La loro condizione di malati di distrofia muscolare, atrofia muscolare spinale, tetraplegia o con altre patologie che debilitano anche gli arti superiori, non consente di praticare alcuna disciplina se non il calcio e l’hockey seduti su una carrozzina. Per la prima volta mio figlio, come gli altri, si sente parte di un gruppo coeso, solidale, che ha piacere a stare insieme. Gli brillano gli occhi quando, ogni giovedì, veniamo qui a Porza, e negli altri giorni della settimana tra compagni rimangono in contatto. Sono nate amicizie frutto di un’attività condivisa. Le relazioni sociali, per chi ha determinati problemi, non sono semplici. Nelle colonie integrate ci sono cose che non possono fare, mentre qui tutti sono sulla medesima pagina. Questo team ha cambiato la loro, ma pure la nostra, vita».
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