La musica: c’è chi la definisce una medicina per l’anima e per il corpo, chi la considera una forma d’arte, chi l’ascolta e chi la produce, chi la suona e chi la canta, chi la vive sui palcoscenici e chi la insegna. Quest’ultimo è il caso di Pietro Soldini, o meglio del prof. Soldini, che della musica ha fatto la sua ragione di vita. Docente al Liceo di Lugano 1, all’attività didattica affianca dal 2020 anche mansioni amministrative, come collaboratore di direzione. Il Consiglio di Stato lo ha da poco nominato vicedirettore dello stesso istituto. «Un compito che assumo volentieri e che vivo come una bella opportunità di crescita professionale».
L’aula è il suo ambiente, trasmettere agli allievi il suo sapere la sua missione ed è proprio per questo che, nonostante gli impegni richiesti dalla nuova funzione, non smetterà di fare il docente, fedele al proposito che si era posto all’inizio della sua carriera. «Sono sempre stato pragmatico, consapevole che per vivere di musica – e io volevo vivere di musica – avrei dovuto amare l’idea di insegnare. E tutt’ora sono felice della mia scelta». Una scelta che Soldini, classe 1982 e originario di Camorino (oggi residente a Massagno), ha preso già ai tempi del liceo, che ha frequentato a Bellinzona, seguendo le orme della sua famiglia. «Strumenti e spartiti hanno sempre fatto parte della nostra vita. In molti, soprattutto nella famiglia di mia madre, suonavano infatti nelle diverse bande della regione e quasi tutti abbiamo seguito percorsi musicali. La decisione di affrontare studi in questo ambito è stata dunque (anche) una naturale conseguenza del mio vissuto».
…