«Fotografare le persone e vederle partire con il proprio ritratto sottobraccio è un’emozione. Un mio maestro, Toni Thorimbert, dice che il ritratto è una curva che parte dal basso, sale e poi ridiscende. Tu devi essere capace di cogliere il picco più alto». Alexandre Zveiger ce la fa spesso e volentieri. Vedere per credere.
Ha cominciato proprio con i ritratti dei bambini e nelle ultime settimane si è concentrato su quelli degli adulti, traslocando temporaneamente il suo studio di via Besso nella centralissima via della Posta. «A cavallo tra fine 2021 e inizio 2022 ho potuto occupare con un set fotografico il negozio di tappeti di mia madre. L’avevo già fatto l’anno prima, chiamando l’iniziativa TravelingPortrait». Amici, conoscenti e curiosi hanno messo il naso dentro il piccolo locale, attirati dal sorriso e dalla professionalità di Alexandre. «L’approccio è informale: si scambiano due chiacchere per rompere il ghiaccio, si scatta e si sceglie l’immagine più rappresentativa. Stampa, pagamento e via, il ritratto è pronto per essere appeso o regalato».