di Giuseppe Zois
«Le persone sono felici per la nostra presenza e per il fatto che ci accorgiamo di loro, prima ancora che per gli aiuti portati».
L'immagine che Daniela Tami ama usare nelle sue interviste, quando racconta degli inizi e dello sviluppo di Abba, è quella del fiume: che vale per la lunghezza raggiunta dal corso degli aiuti – dall’Asia in Cambogia e India all’America Centrale e Latina passando per l’Africa – fino ai frutti dell’irrigazione prodotta dalle acque della generosità ticinese. La sorgente che Daniela si era imposta di trovare con il marito Enrico Abruzzi ha una data: 1996. Siamo entrati nel 26.mo e la portata delle acque è sempre stata fluente, sapientemente e dinamicamente alimentata dalla trascinante spinta dei due e dei loro figli Gianluca e Simone e dal grande cuore dei ticinesi.
Nella foto Daniela Tami con il marito Enrico Abruzzi.
Servizio integrale nell'edizione cartacea di venerdì 21 gennaio.