La posa della prima pietra è sempre un momento solenne, a maggior ragione lo è per la Fondazione Otaf, che lunedì 19 dicembre ha inaugurato a Vezia un cantiere importante e delicato: quello di Gerbone, dai cui ruderi sorgerà una fattoria modello. Cantiere importante, sia in termini finanziari (l’investimento sfiora i 5 milioni di franchi) sia per la destinazione del complesso, che accoglierà una ventina di persone con disabilità: con l’aiuto di quattro operatori si dedicheranno all’allevamento e alla coltivazione, si occuperanno di un apiario e di un pollaio e della produzione di manufatti in legno per viticoltori e apicoltori. Un cantiere delicato, poiché trattandosi di un bene protetto, la ristrutturazione dell’antica masseria avrà carattere conservativo.
Aspetti considerati dai relatori intervenuti durante la cerimonia: il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, il presidente dell’Otaf Franco Spinelli e il direttore Roberto Roncoroni, l’architetto progettista Matteo Huber e il sindaco di Vezia Roberto Piva. Cruciale ai fini dell’operazione è anche il ruolo della Fondazione Lanfranchini Domenico, proprietaria del sedime con la quale l’Otaf ha sottoscritto un diritto di superficie per 100 anni.
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