«Qui Radio Monte Ceneri, buongiorno…». Salutava così l’annunciatore della nostra radio, dopo le note dell’inno nazionale.
Nella ricorrenza del 90.mo di Radio Monte Ceneri, di cui abbiamo riferito nell’edizione dello scorso 7 aprile, evidenziamo oggi un evento capitato a Vezio, nell’alto Malcantone, prima del 18 aprile 1933 quando, dagli studi del Campo Marzio (il trasmettitore invece svettava sul Ceneri), andava in onda la Radio della Svizzera italiana. Nel 1927 Federico Monti, elettricista e già responsabile-tecnico della locale Officina elettrica del Malcantone, costruì un corpulento apparecchio radio e installò l’antenna in cima al campanile; dopo prove e tentativi, riuscì a stabilire un gracchiante collegamento radiofonico con l’Italia e qualcosa anche con Londra.
La gente accorse stupita e incredula nel vedere e sentire quello strano scatolone che parlava. Non tutti però erano contenti e c’era chi mostrava qualche timore: diceva che l’antenna provocava danni alle campane e ne distorceva il suono. Interposero reclamo durante un’assemblea comunale.
Le donne del villaggio ricordavano che, quando erano ragazze, la domenica mattina andavano sulla terrazza di Federico Monti per ascoltare alla radio la messa dall’Italia: una grande novità. Cinque anni dopo Radio Monteceneri iniziò le trasmissioni.
Durante la Seconda guerra mondiale (1939-1945) chi aveva l’apparecchio radio ascoltava il notiziario dell’Agenzia telegrafica svizzera: per numerose famiglie ticinesi era un momento sacro, il rito quotidiano delle 12.30. La voce severa e sonora di Mario Casanova meritava attenzione. Durante la trasmissione regnava un religioso silenzio, interrotto sommessamente dal rumore dalle posate sui piatti.