Presenti tra gli altri il capo del Dipartimento del territorio Claudio Zali, i granconsiglieri Fabio Schnellmann e Andrea Sanvido, Tiziano Putelli dell’Ufficio caccia e pesca (Ucp), Urs Luechinger, presidente della Federpesca, e Daniel Buser, municipale di Tresa, la discussone in apertura ha toccato il tema del ripopolamento di fiumi e laghi. Il presidente Costa ha insistito sulla necessità di privilegiare i riproduttori naturali rispetto a quelli allevati in cattività e di favorire l’inserimento delle specie autoctone, in particolare la trota marmorata e la fario «adriatica». Le nuove direttive impartite dall’Ufficio caccia e pesca imporranno una riduzione del materiale ittico prodotto. A questo proposito Costa ha elogiato il lavoro svolto nel 2023 dallo stabilimento di Maglio di Colla. Grazie all’impegno di collaboratori e volontari la produzione è stata consistente: 500mila uova di trota lacustre, 100mila di marmorata e 90mila di fario. L’impianto dispone di buoni riproduttori naturali e ceppi di marmorata e adriatica. È dunque pienamente in grado di rispondere alle nuove esigenze.
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