Il soggetto della fotografia non è evidentemente casuale: racchetta da tennis e bastone da hockey rappresentano i due mondi dentro i quali si muove Luca Righetti. Due mondi che curiosamente sono racchiusi in meno di un km quadrato, tra i campi in terra rossa in via Maraini e la pista di ghiaccio in via Chiosso.
La prima parte della chiacchierata avviene sull’uscio della Cornèr Arena, dove Luca è di casa da una vita. Nato nel 1970 e cresciuto a Breganzona, si avvicina all’Hockey club Lugano verso i dieci anni grazie a un amico del padre. Una passione vera, viscerale, che di lì a poco sarà accompagnata dalla gioia dei titoli. «Indimenticabile, ovviamente, è stato il primo, il 1° marzo 1986 a Davos, vissuto, come quelli immediatamente successivi, con Paolo Guglielmoni, amico d’infanzia». Durante il periodo dell’università – diritto a Zurigo – le partite le segue a volte dagli spalti, altre dalla tribuna stampa. «Quando Lugano e Ambrì giocavano nei dintorni della Limmat, collaboravo con il Corriere del Ticino scrivendo le cronache».
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