#Approfondimenti | 02/08/2024

Un giovane (luganese) in cerca di giustizia

Marina Carta

Il 77.mo Locarno Film Festival si apre martedì 7 agosto. Tra i protagonisti anche il regista Olmo Cerri, che presenta «La scomparsa di Bruno Bréguet». Il documentario-inchiesta dedicato all’attivista sparito misteriosamente nel 1995 invita a riflettere sul tema della militanza.

La 77.ma edizione del Locarno Film Festival si svolgerà come sempre all’insegna del coraggio, della vivacità e dell’innovazione. Alla kermesse parteciperà anche il regista luganese Olmo Cerri, che per la sezione «Panorama Suisse» presenterà «La scomparsa di Bruno Bréguet», pellicola scelta da una commissione di esponenti delle Giornate di Soletta, dell’Accademia del Cinema Svizzero e di Swiss Films tra i dieci titoli che rappresentano il meglio della produzione elvetica. 
Il documentario, girato anche a Lugano e Gandria, racconta la storia dimenticata del giovane militante ticinese Bruno Bréguet, che ha dedicato la sua vita alla ricerca di una personale visione di giustizia sociale. Nel giugno del 1970, appena ventenne, iscritto con buoni risultati al Liceo di Lugano, Bréguet viene arrestato in Israele mentre tenta di introdurre materiale esplosivo per sostenere la resistenza palestinese. Sconterà sette anni di carcere duro. Da quel momento, un’escalation di eventi lo conducono al coinvolgimento in diversi attentati al fianco di Carlos e a due grandi storie d’amore. Nel 1991 avvia poi contatti con la Cia e nel 1995 scompare misteriosamente da un traghetto fra l’Italia e la Grecia. Dopo un primo periodo di clamore mediatico, la scomparsa di Bréguet esce anche dalla discussione pubblica, lasciando attorno a sé un mare di silenzio e tante domande senza risposta.