#Approfondimenti | 20/10/2024

Pugerna, oltre il lago ma tutt'altro che fuori dal mondo

Mario Delucchi

Incantevole ma sconosciuta ai più, Pugerna è costituita da un pugno di case, testimoni di un passato vivace e ricco di storia: è quella che parla di spalloni, famiglie e settembristi, ma anche di luoghi simbolici. Un posto sconosciuto a molti ticinesi, benché oggi sia raggiungibile mediante una comoda strada carrozzabile. Collocato a monte di Campione d’Italia, domina il Ceresio dal ramo di Porlezza a Capolago.

Sono due le possibilità per raggiungere questo suggestivo angolo del Sottoceneri: da Arogno, Comune di cui Pugerna è frazione, seguendo un percorso stradale che si snoda sul fianco meridionale del Monte Sighignola; oppure da San Rocco, località sulla riva del lago, collegato a Lugano con le corse di battelli della locale Società di navigazione.
Prima di giungere a Pugerna, provenendo da Arogno, s’incontra la località di Sant’Evasio, antico insediamento longobardo di cui rimangono soltanto i resti di un’antica masseria, di una chiesa e forse anche di un convento. Il luogo vale senz’altro una sosta, non fosse altro che per abbracciare con lo sguardo gran parte del tortuoso profilo del Ceresio. Le sue origini potrebbero risalire all’VIII secolo, cioè all’epoca in cui il casato di Toto da Campione possedeva vari fondi nel territorio di Arogno. Nei secoli successivi, la chiesa conobbe un progressivo declino, tanto che all’inizio del ’700 il vescovo Bonesana, dopo una sua visita pastorale, la descrive come «chiusa da tanti anni per non avere suppellettili di sorta e per essere in male arnese».