Ha raggiunto la quota più elevata ai 2.800 metri del Tamierpass, a cavallo tra l’italiana Val Formazza e la nostra Bavona, e toccato il punto più basso a Brissago. A piedi e senza alcun ausilio meccanico, con la sola eccezione del battello, a cui è dovuto ricorrere per attraversare il lago a Gandria e a Brissago. Con lui Zoey, il pastore svizzero che l’accompagna nelle escursioni.
Un exploit di cui però a Giuliano non interessano le performances sportive ma piuttosto la dimensione umana e il rapporto con la natura, in cui si è potuto immergere per tre settimane consecutive. «Un privilegio che a 64 anni mi sono concesso», scherza Giuliano. «Non smetterò dall’oggi al domani – si affretta a precisare – mi sto lentamente allontanando dal lavoro, che non abbandonerò in via definitiva». Come del resto Lorenzo, impegnato soprattutto nella gestione della centrale a legna di cui l’impresa Zanetti è co-proprietaria a Biasca. In ditta, la seconda generazione è già inserita con Giorgia, Maria, Nicole ed Elena, impegnate in ruoli e con mansioni diverse.