«Siamo un po’ etichetta discografica indipendente, un po’ studio di produzione ma soprattutto spazio condiviso dove autori e produttori si alternano e interagiscono con cantanti per la realizzazione di musica inedita», ci dice Marco Ottolino, che ha creato il progetto Kool Beat assieme a Luca Bellesi. Due musicisti con parecchia esperienza hanno deciso di mettersi a disposizione delle giovani leve per consigliarle, farle crescere e – chissà – condurle nell’Olimpo. Passione, professionalità ed entusiasmo: riassumiamo così ciò che abbiamo percepito a Figino, dove Kool Beat ha trovato casa presso gli atelier della Fondazione Claudia Lombardi per il teatro. «Un paio d’anni fa ci siamo lanciati in questa avventura perché convinti che la scena locale e della vicina Italia sia parecchio interessante. Vogliamo valorizzarla, far emergere il fermento. È meraviglioso. Poi, sai, lavorare con i giovani mantiene giovani... Hanno mille idee, che noi cerchiamo di incanalare al meglio».
Da Figino al Foce il passo sembra breve ma in realtà è grande. Per i cantanti in scaletta, anzitutto, alcuni dei quali all’esordio su un palco importante come quello cittadino. «Oggi sul web è facile pubblicare i propri brani, tuttavia – proprio per l’alto numero di proposte – è arduo farsi conoscere. Siamo sicuri che gli interpreti presenti al Foce sapranno sorprendere e incantare con la loro bravura. Si tratta di ragazzi della nostra scuderia o che sono seguiti da studi o scuole con cui collaboriamo. Non esiste gelosia: la collaborazione è sempre benvenuta». Il filo è diretto, per esempio, con il Centro artistico Mat di Pregassona. «Beh, si tratta di una bella realtà consolidata. Il direttore Mirko D’Urso e i docenti ci hanno segnalato alcuni cantanti interessanti. Il Ticino è piccolo ed è ancor più importante fare gruppo per riuscire ad avere risonanza, creare qualcosa che abbia valore artistico e spessore».
Marco Ottolino e Luca Bellesi sono consapevoli di essere ai piedi della scala. «Il lavoro non manca ma questo non ci spaventa. Anzi, è stimolante sapere di avere ampi margini di crescita. Desideriamo che i nostri assistiti abbiano maggiore visibilità possibile e come etichetta indipendente è inevitabile che presto o tardi ci si debba confrontare con le big Warner, Sony, Universaal per affidare loro qualche talento». La serata di sabato 11 febbraio è un banco di prova anche a livello organizzativo: Kool Beat non intende infatti lavorare solo negli studi di Figino, bensì proporre eventi. «Desideriamo dare modo alla realtà locale di esprimersi davanti a un pubblico. Un progetto che ci sta particolarmente a cuore è un festival estivo: stiamo sondando il terreno. Scusa ma preferisco non sbilanciarmi oltre...». Al momento, giustamente, i fari sono puntati sul Foce.
I vestiti e la musica di «Rêverie»
La serata di sabato 11 febbraio allo Studio Foce di Lugano si apre alle 20 con l’esposizione di vestiti a cura di argent d’ poche, collettivo di giovani che, assieme al Mat, sostiene Kool Beat nell’organizzazione dell’evento. A seguire tanta musica: Mix Tape Choir (coro del Mat diretto da Maria Silvia Roli), Möly, Monesenzaccento, Nicole Bullet, Gaja Schultess, Clèr, Aliké, Jelo+guest. Info su foce.ch.