La clientela si incontrava all’ombra dei maestosi alberi, per scambiarsi due parole, giocare a scopa davanti al «tazzino» di vino oppure a bocce.
Apprezzato per la cucina, il vecchio grotto ospitava inoltre riunioni di associazioni e partiti politici. Maria Pia Zanetta aveva gestito l’esercizio per parecchi anni, con passione e competenza. Per amore e riguardo della sua clientela, aveva in seguito mantenuto in vita il nome del ritrovo aprendo il Ristorante Cappella delle Due Mani nel palazzo di fronte.
Di antica fattura, il grotto accoglieva al pian terreno il ristorante, la cucina e tre cantine. Disponeva inoltre di una piazzetta, mentre al primo piano c’era l’appartamento. Una casetta addossata al grotto ospitava il laboratorio e negozio del calzolaio Luciano Poretti. Un piccolo rustico serviva da ripostiglio.
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