Le terre della Capriasca erano allora di proprietà di questa nobildonna (che la Contessa Grassa fosse realmente esistita non c’è certezza, del suo testamento è stata ritrovata solo una copia) che nell’immaginario popolare era bruttina, aveva piedi palmati e per nascondersi alla vista della gente si rintanava nel suo castello. Il quale – supponiamo noi – dominava nel bel mezzo di Tesserete, sullo sperone di roccia che un tempo si chiamava «La Rocca» e che si trova tra la chiesa pievana e il nucleo del villaggio. Racconta la leggenda che la contessa si spostasse lungo due cunicoli, uno che portava alla torre di Redde e l’altro che conduceva nella chiesa di Santo Stefano, e queste gallerie ricorrono spesso nella memoria e nei racconti degli anziani. Del castello non c’è più traccia, se non una vecchia fotografia dove si riconosce un poderoso muro, sito dove oggi sta la gelateria. Un manufatto che venne trovato 80 anni fa, durante i lavori per l’allargamento della strada. Anche i cunicoli non sono mai stati rinvenuti, se non per piccoli tratti, sebbene siano stati cercati da ogni giovane capriaschese che si rispetti.
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