C'era un’aria carica di entusiasmo e gioia di far musica, la scorsa settimana all’auditorio della Rsi a Besso, per la prima settimana di prove di «Io, tu e l’Osi», il nuovo progetto dell’Orchestra della Svizzera italiana nell’ambito del formato «be connected». Una cinquantina di musicisti non professionisti, selezionati tra un centinaio di iscritti, si sono presentati pieni d’emozione per suonare accanto ai professori della nostra orchestra, dando avvio a una serie di prove che, dallo scorso 27 febbraio, li accompagneranno fino a inizio giugno. Al Lac di Lugano sono previsti due concerti: sabato 1° giugno alle 20.30 e domenica 2 alle 11.
Tra i partecipanti a questa originale iniziativa figurano appassionati di musica senza mai averne fatto una professione. Suonano tutti gli strumenti, dagli archi ai fiati, dai legni alle percussioni, e provengono da ogni parte della Svizzera italiana. A loro l’Osi vuole offrire un’esperienza indimenticabile, un percorso fatto di prove con una vera orchestra, un vero direttore sul podio (il maestro Philippe Béran) e due concerti conclusivi in una sala importante come quella del Lac. «Di che lasciare un ricordo indelebile nella loro vita!», come spiega Barbara Widmer, direttore artistico dell’Osi. Che poi sottolinea «l’importanza di un progetto ideato per avvicinare sempre più l’Orchestra della Svizzera italiana alla popolazione e al territorio in cui essa vive».
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