Il corso rappresenta un’opportunità unica di incontro. Attraverso un percorso di studio delle percussioni di 10 lezioni, i partecipanti, non necessariamente musicisti, impareranno ad accompagnare dei professionisti. Si lavorerà su brani della cultura popolare brasiliana, particolarmente adatti al progetto in quanto caratterizzati da una forte connotazione ritmica, contaminata da varie culture musicali, che vanno dall’Africa al Sud America. Ognuno, precisa Alice Noris dell’associazione Materiale elastico, «potrà comunque portare il proprio contributo, presentando ad esempio canti di altre tradizioni. Questi, insieme a percussioni e improvvisazioni, daranno vita a un’esperienza indimenticabile, che abbatte le barriere culturali a favore della conoscenza reciproca». Il laboratorio, assicurano i promotori, oltre ad accrescere specifiche competenze musicali, in particolare lavorando su ritmi di diverse origini, fornisce un importante apporto alla formazione dell’individuo. «Sensibilizzandolo all’ascolto, del prossimo, dei silenzi, dei respiri, dei suoni; alla condivisione, dello spazio e di un progetto comune e collettivo; all’acquisizione di un mezzo di espressione universale, non verbale, che accomuna i popoli e gli permette di comunicare. Offre infine occasioni di sviluppo e orientamento delle potenzialità individuali, della creatività, e crea un clima di socialità e scambio tra persone richiedenti l’asilo e residenti».
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