Nell’anno del centenario della morte di Luigi Rossi (1853-1923), la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate propone, fino al 25 febbraio, un’ampia retrospettiva dedicata al pittore luganese. Un’occasione preziosa per approfondire l’indagine storiografica e critica che la Pinacoteca sta conducendo su un artista che, a pieno titolo, è da definirsi «europeo»: non solo perché visse tra Italia, Svizzera e Francia – Parigi soprattutto – ma perché elaborò, in modo del tutto originale, il «nuovo» che percorreva l’Europa dell’arte, applicandolo alla pittura, all’illustrazione e persino alla fotografia. Nel percorso espositivo, accanto ai capolavori provenienti da prestigiosi musei svizzeri (Masi di Lugano, Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, Collezioni della Confederazione) e italiani (Gam - Galleria d’Arte Moderna di Milano, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino), troviamo opere conservate in raccolte private, alcune delle quali riemerse in tempi recenti. La mostra – a cura di Matteo Bianchi, autore del catalogo ragionato dell’opera di Luigi Rossi, responsabile della Casa Museo in Capriasca e pronipote dell’artista – conclude un ciclo di mostre che la direttrice della Pinacoteca Züst, Mariangela Agliati Ruggia, in collaborazione con Alessandra Brambilla, ha riservato all’opera di Rossi.
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