Da lì è nato un intreccio di relazioni che lega la città giuliana (già, perché Trieste è la capitale del Friuli Venezia Giulia), che sfiora i 200mila abitanti, alla più modesta pieve capriaschese. Il gruppo dei pellegrini triestini è ripartito con una pianta di melo capriaschese, messa a dimora nello storico Orto botanico cittadino con una solenne cerimonia che ha visto presenti i sindaci dei due Comuni divenuti oramai amici. Nel 2014 si è invece svolta, presso il fiabesco castello di Miramare, la cerimonia per la prima edizione del Premio internazionale Pietro Nobile, concepito per ricordare la storica comunità svizzera presente a Trieste e sostenuto anche dalla Confederazione e dal Comune di Capriasca. Nel 2015 una delegazione di capriaschesi si è recata a Trieste per conferire a Gino Pavan la cittadinanza onoraria, portandogli in dono una torta di pane.
Negli anni seguenti si sono svolte altre due cerimonie per il conferimento del Premio Nobile ed eccoci giunti al 2023; il sindaco Andrea Pellegrinelli ha preso ancora una volta la via del mare per partecipare alla consegna del premio giunto ormai alla quarta edizione. E questa volta la ricerca ricompensata riguarda l’attività di un altro pievano: Giovanni Degasperi, architetto di Ponte Capriasca arrivato giovanissimo a Trieste come apprendista muratore e attivo poi come architetto nella prima metà dell’Ottocento. Degasperi è stato artefice di una quarantina d’edifici in città; il più conosciuto è l’Albergo Metternich, poi Hotel de la Ville, ora sede di una grande società commerciale. La sua attività è stata descritta da Fabiana Salvador in una pubblicazione che va ad aggiungersi alle altre ricerche meritevoli di aver ottenuto il Premio Nobile.
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