#Approfondimenti | 27/06/2024

Quella gita finita in tragedia

Ivana Aldi Molgora

Sono passati 100 anni dal deragliamento del treno della Centovallina, in cui persero la vita Giovanni Borioli e Margherita De Rossi di Molino Nuovo. Ricordiamo quel tragico evento del 1924 rileggendo i giornali dell’epoca e attraverso le parole di Patrizia Schibler-Pervangher, nipote di una delle vittime.

Doveva essere una giornata spensierata quella organizzata da tre associazioni luganesi: Società generale di mutuo soccorso fra gli operai, Circolo operaio educativo e Società Figli d’Italia. Un’allegra gita domenicale per una comitiva di 84 persone, tra membri dei sodalizi e simpatizzanti, sulla nuova e panoramica linea ferroviaria Locarno–Domodossola, inaugurata il 25 novembre 1923. Partito da Locarno nella mattinata del 13 luglio 1924, il convoglio comincia a manifestare problemi tecnici lungo la discesa poco dopo Trontano. Il manovratore si accorge che i freni non rispondono più. Il treno prende velocità ed è presto fuori controllo. Prima di Domodossola, a pochi metri dalla stazione di Masera, deraglia in una curva e precipita rovinosamente in una scarpata, capovolgendosi. Erano le 10.22 quando accadde la sciagura, un terribile schianto che fu fatale per due passeggeri, la giovanissima Margherita De Rossi e il falegname Giovanni Borioli, entrambi di Molino Nuovo.