#Approfondimenti | 26/08/2024

Vecchio cuore bianconero

Roberto Guidi

«Mi piace la strada intrapresa dalla società. Giana l’è vün di noss, intoccabile. La sorpresa della stagione potrebbe essere Aebischer. Vorrei arrivare in semifinale...». L’8 agosto scorso abbiamo seguito il primo allenamento dell’Hockey club Lugano aperto al pubblico con il supertifoso Mauro Gaggini.

Mentre i giocatori entrano in pista e svolgono gli esercizi dettati da coach Luca Gianinazzi – sotto gli occhi attenti di diverse centinaia di tifosi arrivati alla Cornèr Arena per applaudire i ragazzi, osservare con curiosità i nuovi acquisti e... trovare un po’ di refrigerio – chiacchieriamo con Mauro Gaggini. La sua storia d’amore con l’Hcl è iniziata quasi sessant’anni fa. «La prima partita è stata Lugano-Küssnacht nel 1966 alla Resega scoperta. Il primo abbonamento è del 1974, al Palazzetto di Mezzovico, posti in piedi. Un paio di stagioni dopo, tornati alla Resega, con Mauro Medolago, Paolo Poretti e altri abbiamo creato la Curva Nord. Che tempi!».
Dal 1981 il suo posto non è più in curva bensì in tribuna, pur se passione e atteggiamento sono rimasti i medesimi: «A 64 anni ho ancora la mentalità dell’ultras!», dice sorridendo. L’Hcl è una questione di tifo e di rapporti sociali. «Alle partite vado con un gruppo di amici. Siamo cresciuti assieme, poi ciascuno ha fatto la sua strada, si è costruito una famiglia... E qui è dove ci troviamo ogni settimana. A inizio stagione consegno il calendario a mia moglie e così sa quali sere sono occupato: le partite casalinghe le vedo su questo seggiolino, quelle in trasferta al Bar Billy di Canobbio».
Quasi sessant’anni di tifo significa averne viste di ogni, essere passati attraverso stati d’animo opposti. Ma il vero tifoso ci è abituato ....