Era un lento avvicinamento al Natale. Per Sant’Ambrogio, i negozi scintillanti si apprestavano ad accogliere i milanesi in gita fuori porta. L’Immacolata Concezione era una ricorrenza sentita dai fedeli che accorrevano alla chiesa in via Peri. Santa Lucia, invece, si festeggiava a Massagno, da dove non si rientrava senza la «Cupeta da Santa Luzia». Alla Vigilia gli uomini raggiungevano il convento dei cappuccini, dove un indulgente frate li assolveva dai loro peccati. La messa di mezzanotte costituiva un ultimo momento di spiritualità, prima del Natale trascorso in famiglia.
7 dicembre: Sant'Ambrogio
Anche da noi si festeggiava Sant’Ambrogio, vescovo milanese. Da questo Santo ebbe origine il rito ambrosiano, ancora oggi praticato anche in alcune regioni del Ticino – Riviera, Blenio, Leventina e nelle Pievi di Capriasca e Brissago – le quali anticamente formavano un’unità politica ed ecclesiastica soggetta alla Diocesi di Milano. Il rituale è un complesso di usi liturgici risalenti al IV e V secolo.
Nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, nel giorno di Sant’Ambrogio a Lugano sul lungolago e nelle vie adiacenti regnava un’insolita animazione. L’andirivieni era causato da numerosi milanesi i quali, avvalendosi della giornata festiva nella loro città, approfittavano per fare una gita «fuori porta». Usavano le Ferrovie Nord-Milano fino a Porto-Ceresio, poi raggiungevano Lugano a bordo di battelli, alcuni ancora a vapore, della Società Navigazione Lago di Lugano, sparpagliandosi quindi allegramente nelle vie e nei negozi. Forse memori che il nostro Cantone fu soggetto al Ducato di Milano, i luganesi accoglievano con simpatia gli ospiti, che portavano in centro un piacevole aspetto di festosità.
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