#Approfondimenti | 15/02/2025

Maestri fornaciai in vetrina a Sessa

Angelo Comisetti

Biglietto da visita del Piccolo Museo, la vetrinetta in contrada monsignor Trezzini a Sessa espone oggetti che parlano dei mestieri di una volta. Lo scorso anno erano le latterie e i caseifici, ora il tema sono fornaci e fornaciai.

Anche quest’anno, dopo il presepio, nella vetrinetta in contrada monsignor Celestino Trezzini a Sessa – vetrinetta che è un po’ il biglietto da visita del Piccolo Museo situato nel villaggio malcantonese – sono esposti oggetti appartenuti ai nostri progenitori, in particolare riferiti ai mestieri di un tempo.
Lo scorso anno abbiamo ricordato le latterie presenti in ogni paese, con particolare attenzione alla produzione casalinga del burro e dei formaggini; quest’anno il tema è quello delle fornaci e dei fornaciai di Sessa e Monteggio. Un’attività a cui si sono dedicati alcuni dei nostri antenati, proprietari o gestori di fornaci principalmente in Piemonte e in Liguria.

Dal Malcantone al nord Italia
È il caso, per esempio, degli Antonietti della Costa di Sessa a Monbaruzzo (Asti), dei Bertogliati di Sessa a Cavalmaggiore (Cuneo), dei Comisetti di Monteggio, dei Conti di Monteggio a Gambarana (Pavia), dei De Ambrosi di Monteggio, dei De Marchi di Sessa a Tortona (Alessandria), dei Delprete a Mirabello (Pavia), di Giovanni Ferrari a Sala delle Langhe (Cuneo), di Cesare Ferrari di Monteggio a Gornate Inferiore (Varese), dei Ferrari di Monteggio a San Salvatore (Alessandria), di Filomena Ferrari di Monteggio a Millesimo (Savona), dei Galeazzi di Monteggio a Vespolate (Novara), dei Manfrini di Monteggio, di Gaspare Pardi di Monteggio a Feriolo (Verbano Cusio Ossola), dei Ponzellini di Monteggio, dei Vanoni di Monteggio a Tortona (Alessandria) e a Villavernia (Alessandria). I nomi sono stati ripresi dal libro «I padroni del fumo» di Bernardino Croci-Maspoli.