Arriva un sostanzioso aiuto a sostegno del progetto, curato dall’architetto luganese Enrico Sassi, per il recupero a Riva San Vitale di un complesso di botteghe adibito in passato alla produzione di coppi e mattoni. Il Consiglio di Stato intende partecipare all’investimento con un contributo di 1 milione e 55mila franchi.
Parliamo di un quartiere prezioso per l’intera la regione, testimonianza di un’attività artigianale e di un sapere un tempo diffusi lungo le sponde del Ceresio. Due edifici particolarmente significativi sono riconosciuti beni culturali d’importanza cantonale e iscritti nell’Inventario federale degli insediamenti da proteggere (Isos): l’essiccatoio e la fornace. «Lo stato in cui versano rischia di comprometterne l’integrità» rileva il Consiglio di Stato, che ha confermato la volontà di contribuire al recupero con un finanziamento a fondo perso di oltre 1 milione di franchi, che va ad aggiungersi ai mezzi sostenuti dal Comune e dall’Ente regionale di sviluppo. La proposta sarà esaminata e votata dal Gran Consiglio, a cui si fa presente lo scopo dell’iniziativa: «Riconsegnare alle generazioni future un comparto di assoluto valore storico-culturale».