#Approfondimenti | 14/09/2024

Demolizioni nella Val d'Isone

Aurelio Scerpella

La costruzione della caserma all’inizio degli anni settanta è stata preceduta da numerose demolizioni nei villaggi per consentire il transito dei mezzi da cantiere e successivamente dell’esercito. Un sacrificio importante, ma che ha favorito lo sviluppo della valle.

Inaugurata il 29 marzo 1973, la caserma di Isone ha richiesto un lungo processo di avvicinamento, che ha impegnato il Dipartimento militare federale per tre lustri. 
Un periodo di trattative assai burrascoso, documentato nel libro «Isone una comunità attraverso i secoli», scritto nel 2001 da Antonio Lepori in collaborazione con Robert Rügger su iniziativa del Patriziato di Isone. Per ottenere il consenso delle autorità locali e della popolazione all’insediamento della caserma dei granatieri, già nel 1964 il consigliere di Stato Franco Zorzi assicurava i Comuni di Bironico, Medeglia e Isone che la strada cantonale sarebbe stata allargata a sei metri. 
Zorzi perse la vita pochi mesi più tardi, il 4 settembre 1964, durante un’escursione sul ghiacciaio del Basodino. Eseguite dal Cantone, con una partecipazione finanziaria della Confederazione, le opere stradali avrebbero accolto il traffico pesante generato dal cantiere per la costruzione degli stabilimenti militari e, successivamente, agevolato l’esercizio della caserma.I lavori iniziarono a Bironico nel 1968, con un certo ritardo sulla tabella di marcia, e richiesero tempi esecutivi più lunghi del previsto. Quando, nel 1969, venne inaugurato il cantiere della caserma, l’allargamento stradale attraverso l’abitato di Isone non era nemmeno iniziato.