#Approfondimenti | 10/10/2024

Ricordi e sfide delle brigidine

Corinne Zaugg

Le suore di Santa Brigida approdarono a Paradiso, in quella che oggi tutti conoscono come Casa Santa Birgitta, cento anni fa. L’anniversario è l’occasione per conoscere meglio un’ordine religioso che ha fatto dell’accoglienza e dell’ospitalità una vera e propria missione.

Sul capo, a tenere fermo il velo, hanno due bande di lino bianco a formare una croce con cinque punti rossi: uno al centro e quattro sul bordo, che ricordano le piaghe di Cristo. Un copricapo che rende le suore di Santa Brigida inconfondibili non solo se le si incontra per le vie di Lugano, ma anche all’interno del vasto panorama delle religiose.

A Paradiso abitano in via Calloni 14, all’entrata autostradale di Lugano Sud. Sulla destra. In alto. Una bella villa restaurata di recente, circondata da un giardino curatissimo come solo le suore sanno fare. A vivere qui, sono in tredici provenienti da Italia, India e Filippine. In quella che una volta era la casa padronale, le suore gestiscono un albergo: Casa Santa Birgitta, che accoglie in spazi di raffinata eleganza d’altri tempi, tra i 35 e i 40 ospiti. Un po’ più in là, sopra la cappella c’è il convento dove, in semi-clausura, abitano le suore. La loro è una presenza silenziosa: «orante» si diceva una volta, dove preghiera e vocazione all’accoglienza s’intrecciano dando vita a qualcosa di unico. Infatti si tratta dell’unico albergo in Svizzera gestito interamente da suore. E gli ospiti che vi giungono da tutte le parti del mondo se ne accorgono subito. Sin dal primo sorriso di benvenuto.