La scalata sociale ed economica dei Reali di Cadro

Laura Bottani-Villa

Comune ad altre famiglie di emigranti, la narrazione è un cammino che illustra come lavoratori di origini contadine abbiano saputo raggiungere livelli culturali e sociali elevati e arricchirsi. Dei Reali e della loro ascesa ci parla Riccardo Bergossi.

Oltrepassiamo le due arcate neoclassiche con tratti Liberty dell’edificio posto in via Canova 10 a Lugano, inaugurato nel 1987 come sede del Museo cantonale d’arte. È Palazzo Reali, dal nome dell’ingegnere Secondo Reali che lo donò al Cantone negli anni ’50 del secolo scorso proprio perché fosse destinato a un’esposizione d’arte. Certo non poteva immaginare questo destino Sebastiano Reali di Cadro (1739-1793), emigrato con lo zio Michele in Spagna per svolgere a corte il lavoro di stuccatore. 
Ci accompagna Riccardo Bergossi, ricercatore all’Archivio del Moderno con sede a Balerna, specializzato nello studio degli architetti del Ticino tra l’Ottocento e il Novecento. Con lui ripercorriamo la storia dei Reali, comune a tante famiglie di emigranti della regione. La narrazione è un cammino a tappe che illustra come questi lavoratori da un’umile origine contadina abbiano raggiunto livelli culturali e sociali che, trasferiti nella realtà da cui sono partiti, l’hanno arricchita e trasformata, anche a beneficio della comunità.