Può un tardigrado sopravvivere su una cometa e poi proliferare su un pianeta alieno? Può uno strumento sviluppato per osservare il Sole capire di che colore è un pianeta ad anni luce di distanza? Può un gruppo di studenti del liceo, assieme a uno di appassionati, misurare la dimensione di un asteroide dal giardino di casa? La risposta è sì: è tutto possibile e lo dimostrano le esperienze personali presentate durante la Giornata dell’astronomia 2024 della Società astronomica ticinese (Sat) svoltasi nell’aula polivalente del Campus Usi-Supsi a Viganello sabato 23 marzo alla presenza di una quarantina di persone.
Ricerca e osservazione
Nel corso del pomeriggio, gli appassionati del cielo hanno potuto mostrare al pubblico e ai soci della Sat le loro attività di ricerca o di osservazione eseguite nel corso dell’anno. Ad esempio, Andrea Francesco Battaglia, dottorando al Politecnico di Zurigo, ha presentato le capacità della sonda europea Solar Orbiter e in particolare dello spettrometro per raggi X. Stefano Sposetti ha riferito dell’occultazione dell’asteroide Alagasta, che ha permesso di effettuare misure precise del corpo celeste. Un’osservazione cui hanno partecipato anche alcuni studenti del Liceo di Bellinzona. Yuri Malagutti e Ivo Scheggia hanno raccontato la propria spedizione astronomica a La Palma del febbraio scorso, mostrando splendide immagini del cielo ripreso nel corso della settimana alle Canarie. La direttrice dell’Istituto ricerche solari «Aldo e Cele Daccò» (Irsol) di Locarno, Svetlana Berdyugina, ha invece mostrato come lo strumento di punta sviluppato al Politecnico di Zurigo specificatamente per osservare il Sole possa essere impiegato anche per indagare i campi magnetici, le atmosfere e le superfici di oggetti del sistema solare e di pianeti distanti anni luce. Maurizio Vannetti ha infine portato l’esperienza dell’Ideatorio nella divulgazione dell’astronomia ai bambini.
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