«Caro diario, scusa se ti ho dimenticato, ma adesso è diventato notte e io nella notte non ci vedo più, c’è solo una fata che mi fa aprire gli occhi per vedere...». È l’inizio di uno delle centinaia di testi scritti da Gianmaria Terrani, mio figlio, nato 49 anni fa con la sindrome di Down, che per comunicare ha privilegiato la scrittura. Il risultato? Trentasei diari, pensieri d’amore, centinaia di lettere a parenti, amici, scrittori, compositori, musicisti, artisti incontrati nel corso di una vita intensa, piena di stimoli. Un patrimonio raccolto dall’associazione Archivio diversità cognitiva.
Invece di esprimersi verbalmente, Gianmaria scrive le sue impressioni, pone domande su tovaglioli o fogli di carta igienica che poi lascia davanti alla camera da letto, cosicché il primo che si alza trova la missiva. Si esprime anche attraverso disegni e collages di cartoni. Continua a scrivere, leggere, disegnare, fotografare. Mia moglie Gabriella – maggior dedicataria di messaggi affettuosi e pensieri d’amore – e io, raccogliendo e catalogando tutto ciò che Gianmaria ha scritto, disegnato e fotografato, ci siamo trovati tra le mani un tesoretto che permetterebbe ai più di conoscere, capire e apprezzare una persona diversamente normale, una persona con capacità cognitive speciali. Da questa prima raccolta, che documenta l’intelligenza, la creatività e la sensibilità di Gianmaria, nel 2020 è nata l’associazione Archivio diversità cognitiva.
Davanti a cinque scatoloni di documentazione ci siamo domandati: dopo di noi chi si preoccuperà di salvare e valorizzare questo piccolo patrimonio? Abbiamo quindi chiesto a diverse istituzioni se fossero interessate a occuparsi delle centinaia, migliaia di documenti che raccontano, in prima persona, la vita di Gianmaria: avventure immaginate, amori dichiarati e non, pensieri poetici, lettere, racconti e poesie aprono una finestra sul mondo, ancora poco conosciuto, delle persone con sindrome di Down, che consegnano ai loro segni il compito di comunicare con noi.
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